Non saranno di certo il mio cupo mantello e il solenne nero convenzionale degli abiti, mia buona madre, né la forza dei miei sospiri né i pianti di questi occhi o la tristezza del volto insieme con tutti gli aspetti, i modi e le forme del dolore, a manifestarmi quale veramente sono…tutte queste cose, sì davvero “sembrano”: perché tutte queste cose chiunque può fingerle. Ma io ho qualcosa dentro che è al di là di ogni parvenza. Queste non sono che le gualdrappe e i fronzoli del dolore.